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INAUGURATO IL DRAGON BOAT

È stato inaugurato ieri mattina, presso la darsena romana al porto di Civitavecchia, il ‘’Dragon boat’’, la canoa a 20 posti utile per le donne operate al seno, ma non solo. L’iniziativa è stata finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia, sponsorizzata e sostenuta dalla Fidapa per l’associazione Andos, su progetto presentato dall’associazione ‘’Amici della darsena romana’’. All’evento erano presenti le autorità locali e lionistiche, i ragazzi del Leo club Civitavecchia – Santa Marinella host, una rappresentazione dell’associazione ‘’Abbraccio rosa’’. L’iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare la popolazione verso un grande problema attuale e di estrema importanza quale il tumore al seno. Il progetto nominato ‘’Abreast In A Boat’’ (In barca fianco a fianco) nasce nel 1996, in Canada, ideato da un gruppo di medici guidati dal dr. Don McKenzie, specializzato in medicina sportiva e fisiologia dell’allenamento all’Università della British Columbia, di Vancouver. Questi decise di andare contro le teorie mediche in uso fino a quel tempo secondo cui, dopo il trattamento chirurgico del tumore al seno, la parte superiore del busto doveva essere tenuta a riposo, altrimenti ogni sforzo o esercizio fisico avrebbe causato l’insorgere di linfoedema (un gonfiore – edema – debilitante e doloroso del braccio corrispondente alla zona dell’intervento), con un impatto davvero drammatico sulla qualità di vita delle pazienti. Con loro grande soddisfazione, ognuna di queste donne si sentì più in salute ed in forma, e nessuna sviluppò il temuto linfoedema. Per il dottor McKenzie fu un successo professionale ed i risultati del suo esperimento furono pubblicati in un articolo: ‘’Abreast In A Boat – (In barca fianco a fianco) – In gara contro il tumore al seno’’, sulla rivista Canadian Medical Association Journal, 25 agosto 1998. A questo punto le 24 sportive intendevano continuare: si erano messe alla prova (e vinto la sfida), godevano del benessere fisico raggiunto e non volevano rinunciare a quel senso di cameratismo, solidarietà e divertimento che le faceva sentire tutte ‘’nella stessa barca’’. Inoltre, si resero conto che il Dragon Boat era anche un modo per sensibilizzare il pubblico alla lotta contro il tumore. ‘’Il dragon Boat è uno sport di squadra adatto ad ogni età e grado di preparazione atletica – ha spiegato la pofessoressa Maria Letizia Meggiorini – può avere un importante ruolo riabilitativo nelle donne operate al seno anche per i problemi posturali e aiutarle sotto l’aspetto psicologico’’. Fonte: Civonline
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