Da un lato il registro tumori, che sarà il secondo nel Lazio dopo quello di Latina e uno dei pochissimi a livello nazionale. Dall’altro lo studio ABC, Ambiente e Biomarcatori a Civitavecchia, condotto dal dipartimento di epidemiologia del Lazio. Alle spalle anche una serie di attività, portate avanti dalla Asl RmF, e mirate allo screening mammografico, del colonretto e della cervice uterina.
C’è una rivoluzione in atto, in termini di studio, conoscenza e prevenzione, per colmare un vuoto e gettare le basi affinché si possano trovare soluzioni ad una situazione ambientale e di salute preoccupante, considerate le numerose fonti inquinanti che insistono sul territorio. E questo attraverso appunto i due nuovi strumenti. Il registro tumori, il cui team è coordinato dal dottor Mauro Mocci, si baserà su dati relativi ai report delle anatomie patologiche regionali ed il recupero anche della documentazione clinica extra-regionale, l’archivio delle schede di dimissione ospedaliera, il registro nominativo regionale delle cause di morte e gli archivi ospedalieri delle cartelle cliniche. A questo si affianca lo studio ABC, partito a maggio scorso anno e che terminerà a dicembre: si parla di un campione di 1200 persone tra i 35 e i 69 anni, di cui saranno analizzati sangue ed urine: finora hanno partecipato 740 persone, 193 sono in stand-by e 157 hanno rifiutato.
Gli studi finora condotti, dagli anni ’80, ’90 e fino al primo decennio del 2000, hanno evidenziato nella popolazione residente un quadro di mortalità generale e per tumori maligni in eccesso rispetto alla popolazione residente nel Lazio: per quanto riguarda gli uomini si registra un 20% in più di mortalità generale rispetto alla media regionale, con un +24% di tumori polmonari, + 26% di problemi all’apparato respiratorio, con mortalità per tumori alla pleura ed infezioni acute all’apparato respiratorio molto elevata. Inoltre i bambini sono risultati avere maggiori disturbi respiratori rispetto a quelli della provincia di Viterbo. Negli anni 2010/2012 lo studio sulla mortalità dovuta a tumore maligno del polmone evidenzia alti livelli nel territorio della RmF. Ad essere maggiormente colpiti i residenti del centro storico. ”Lo studio Abc – hanno spiegato Francesco Forastiere, Marina Davoli e Carla Ancona, del dipartimento di epidemiologia del Lazio – è stato quindi avviato perché mancavano i dati relativi alla esposizione umana ed al possibile effetto sulla salute dei contaminanti prodotti dagli impianti industriali e dalla altre fonti inquinanti”.