Valorizzare le tradizioni, non farle morire ma anzi, farle risuonare ogni giorno sempre di più nell’ aria così da poterle tramandare da generazione in generazione. E tra i luoghi più tradizionali, ricchi di cultura e allo stesso tempo di spiritualità Civitavecchia, tra le sue vie interne, ne conserva uno in particolare: la Chiesa della Stella. Proprio come ricordato dal presidente della Fondazione Cariciv Vincenzo Cacciaglia, che ha definito la Chiesa della Stella «un bene prezioso, una realtà importante per Civitavecchia».
È da qui che ogni anno muove una delle processioni più sentite dalla città, quella del Cristo Morto. Ed è questo uno dei luoghi sacri in cui entrare e trovarsi non solo davanti a dipinti che incantano, ma anche davanti a Dio. Carichi di questi sentimenti, il vescovo della Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia monsignor Luigi Marrucci, il priore dell’Arciconfraternita del Gonfalone Gianni De Paolis e il presidente della Fondazione Cariciv Vincenzo Cacciaglia, ieri mattina hanno tagliato il nastro, dopo la benedizione, per inaugurare la Bussola. La porta che si varca per entrare in Chiesa. ”Bussola – ha spiegato monsignor Marrucci – nel dizionario della Crusca ha tre significati. Vuol dire varcare la porta o mezzo che ha le ruote. Può essere uno strumento che indica una direzione, in questo caso il nord. È la spazzola usata per strigliare i cavalli. In Quaresima Gesù ci spazzola con la bussola della carità, dell’amore”.
Emozionato il priore De Paolis, che ha voluto ricordare monsignor Chenische: ”Ha seguito la sistemazione del pavimento e ha sempre insistito per la realizzazione della Bussola”.